Anja Puntari è una giovane artista finlandese, interessata alla relazione tra persone e immagini. Artista audiovisiva che spesso basa il suo lavoro su materiale già esistente, Anja Puntari si occupa principalmente delle strutture di significato costruite attorno a immagini (e suoni) e alla loro relazione con la cultura circostante. Gran parte dei suoi lavori sono diventati insiemi semantici che contengono i codici del luogo da cui hanno origine, e che nascono da una sorta di ricerca antropologica che sta a monte.
Il background poliedrico di Anja Puntari ha portato l’artista a confrontarsi con diverse tecniche espressive, dalla performance, al video, alla fotografia.
La sua ricerca è rivolta verso una lettura concettuale del visivo e riflette su come l’occhio umano venga coinvolto sia fisicamente che emotivamente nella visione.
Il lavoro dell’artista è eclettico non solo nella forma ma anche nell’interpretazione, offrendo allo spettatore la possibilità di diverse letture delle singole opere. Il suo lavoro utilizza spesso la fotografia e il video per riflettere su situazioni di vuoto, perdita e ingiustizia sociale.
Anja Puntari is a young Finnish artist. Her work is focused on people and pictures and the relationship between the two. As an audio-visual artist who frequently bases the work on already existing material, she is interested in the structures of meaning that are constructed around the images (and sounds) and their relationship to the surrounding culture.
A lot of her works become because of this some sort of anthropological research, collections that contain the codes of the place that the work originates from. The poliedric background of Anja Puntari often pushed her to deal with different ways of expression, such as performance, video, photography.
Her research moves towards a conceptual reading of the visual, thus reflecting on how the human eye can be involved in the visive process, both physically and emotionally. The artist’s work is eclectic not only in the form, but also in the interpretation, trying to offer to the viewer the opportunity to engage in different readings of the same work. In her work she often uses photography and video to reflect on situations of social loss and injustice.